lunedì 10 febbraio 2014

ACCOLTA DAL GIUDICE LA NOSTRA RICHIESTA DI ESSERE RIAMMESSI AL PROCESSO.


10 Febbraio 2014 ore10

Rimettiamo piede per l’ennesima volta, da ormai più di un anno, nell’Aula Metrangolo del Tribunale di Brindisi. Arriviamo, soliti saluti ormai affettuosi con gli agricoltori che puntualmente incontriamo, e poi... suona la campanella e ci si alza in piedi per ossequiare  l’ingresso del Giudice Monocratico ed inizia l’udienza del Processo a carico dell’Enel e dei suoi massimi dirigenti. Ormai si conosce bene chi sono le Parti Civili, e chi sono gli imputati, ed oggi è un giorno particolare per noi, oggi chiederemo di essere rimessi in termini per poterci costituire Parte Civile.

All’inizio del Processo, precisamente il 12/12/12, la costituzione non fu ammessa per mancanza di legittimazione attiva; in poche parole, il Giudice rigettava con ordinanza la costituzione di parte civile perché il Comitato si era costituito formalmente in data successiva alle contestazioni mosse nel capo di imputazione a carico degli imputati.

Tecnicamente, il fatto che i Nac fossero attivamente presenti sul territorio sin dal 2009, non bastava a palesare quella legittimazione formale richiesta per potersi costituire in giudizio.

Il 18 dicembre 2013  il P.M., a seguito di quanto emerso durante la prima fase della istruttoria dibattimentale, depositava  modifica delle imputazioni ai sensi degli art. 517 e 12 lett.B) c.p.p., estendendo l'arco temporale delle contestazioni dal 1999 sino al Novembre del 2013.

La predetta intervenuta modifica ha, quindi, evidenziato che la data della consumazione dei fatti in contestazione si protrae anche successivamente alla data di costituzione del Comitato No Al Carbone (29 Novembre 2012) emergendo, quindi, la titolarità in capo al Comitato stesso di una posizione soggettiva giuridicamente tutelabile, volta a coltivare gli interessi del Comitato per il perseguimento degli scopi sociali per cui lo stesso è stato creato, diretti alla difesa dell’ambiente e della salute dei cittadini nel territorio brindisino.

Così, oggi, il nostro legale Albino Quarta ha avanzato formale richiesta di rimessione in termini depositando contestualmente l’atto di costituzione di parte civile.
Il P.M. non ha avuto nulla da eccepire, gli Avvocati di Salute Pubblica e Medicina Democratica, dichiarano di essere favorevoli alla  nostra riammissione, e a seguire anche l’Avvocato di Legambiente. 

Prima pausa, si lascia il tempo agli Avvocati di Enel di riorganizzarsi per cercare di trovare un modo per toglierci di mezzo una volta per tutte, tensione, durante la pausa, la saletta fumo si riempie fino all’inverosimile, tutti lì a cercare di smorzare l' agitazione. Gli agricoltori ci sono vicini, ci dicono “speriamo che vi ammettono, per noi è importante che ci siate”. Si è creato ormai un rapporto di solidarietà e stima reciproca. Fine pausa, campanella,  rientra il Giudice e tocca agli Avvocati di Enel sciorinare i vari motivi in base ai quali chiedono al giudice di rigettare la nostra  richiesta. Si ha come l'impressione che si stiano arrampicando sugli specchi ma  soprattutto  lascia attoniti l’utilizzo di termini come “sedicente Comitato”.  Corrono gli sguardi tra noi, oggi siamo una decina, e tra noi e i nostri Avvocati Albino e Barbara, quasi a chiedere “ma sono obiezioni attendibili?”. Loro con gli occhi cercano di tranquillizzarci, ma l’ansia cresce.   

Finalmente terminano gli Avvocati Enel con le loro obiezioni e arriva la seconda pausa. Il Giudice dovrà decidere e questa volta la pausa sarà lunga, più di mezzora aldilà della porta. Suona finalmente la campanella, ci si alza in piedi nuovamente, orecchie tese e nervi allo spasimo. Stiamo lì ad ascoltare numeri di articoli e commi, si intuisce qualcosa, ma non siamo sicuri. E poi sì, per il Giudice non sussistono motivi per i quali non debba essere accolta la richiesta del Comitato No Al Carbone! Ci guardiamo, gli occhi lucidi, la voglia repressa di esultare, ma le nostre facce esprimono tutto, sono incredule e raggianti! Si, sappiamo bene che non rappresenterà la liberazione della nostra martoriata terra da tutti i soprusi che Enel quotidianamente e da quasi trent’anni compie, sappiamo bene che  restiamo dei piccoli Davide contro Golia, ma talvolta a furia di lanciare piccoli sassolini…Resta comunque un giorno felice per noi, i nostri sforzi, la nostra caparbietà ci ha dato ragione e ora…arrivederci alla prossima udienza, e  stavolta non da semplici osservatori!

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