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carciofeti a Cerano |
L'interrogatorio prosegue e l'agricoltore dichiara che lui e tutta la sua famiglia soffrono di asma bronchiale e allergie. Gli avvocati Enel rivolgendosi al teste chiedono se in casa possedesse un camino per il riscaldamento domestico, e se le polveri di cui parla non fossero invece prodotte da quello! Domanda poco pertinente in quanto il fenomeno delle polveri nell'aria è notevolmente più evidente nella stagione estiva.
Si susseguono le deposizioni degli altri agricoltori e il quadro che emerge diventa sempre più inquietante.
Parla un imprenditore proprietario di grandi appezzamenti di terreno coltivati a carciofi, meloni gialli e ortaggi di stagione, alternandoli, perchè così si fa in agricoltura. Oggi le sue terre non valgono niente e le coltiva solo in inverno, perchè dice: -negli ortaggi invernali si nota meno la polvere-. Nel 2003 racconta di essersi recato in centrale e di aver parlato con un dirigente perchè il suo raccolto era invendibile. Racconta di aver ricevuto come risarcimento la somma di 4000 euro alla quale è seguita nel 2007 una seconda transazione di 45000 euro. Queste transazioni effettuate attraverso assegni circolari prevedevano la distruzione del raccolto e la non divulgazione dei documenti.
Un altro agricoltore dichiara: -Quando ci siamo accorti di quello che stava accadendo alla nostra terra e alla nostra vita ci siamo uniti e abbiamo formato un Comitato per chiedere un risarcimento danni all'Enel, ma quando in seguito ho visto come stavano andando le cose con le proposte inaccettabili dell'Enel, ne sono uscito-.
Dalle deposizioni di questa prima trance degli agricoltori viene fuori una verità sconcertante che tutti noi, cittadini di questo territorio, da tempo temevamo e che oggi è stata confermata: sulle nostre tavole da anni ci sono prodotti inquinati, immessi sul mercato in maniera illecita, abbattendone i prezzi e utilizzando spesso intermediari.
La prossima udienza sarà il 18 dicembre con le deposizioni di altri 10 agricoltori.
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