Greenpeace
nel giorno del processo Enel lancia un allarme: “Le morti causate della
centrale di Polesine Camerini sono sottostimate”. Lo dichiara Giuseppe
Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia con
l’avvallo tecnico di Roberto Bertollini, rappresentante
dell'Organizzazione mondiale della sanità presso l'Unione Europea
Rovigo - Si è svolto lunedì 11 novembre il processo che vede Enel imputata per le emissioni della centrale a olio combustibile di Porte Tolle, emissioni sempre in deroga ambientale.

Greenpeace ha chiesto al dottor Roberto Bertollini, rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità presso l'Unione Europea,
un giudizio sulla metodologia e, nel confermare che si tratta di una
valutazione dell'ordine di grandezza degli impatti l'esperto ha aggiunto
che "tuttavia Somo ha usato stime conservative sui parametri principali
e questo conferisce ai risultati dello studio una maggiore validità. In
gergo, si usa definire questa strategia "at least approach". In altre
parole l'impatto descritto è quello "minimo" che si può attribuire all'esposizione derivante dalle centrali a carbone".
Va ricordato, peraltro, che le
stime della mortalità sono riferite agli effetti di soli due
inquinanti: il Pm2.5 (per esposizione cronica) e l'ozono (per
esposizione acuta).
Nessun commento:
Posta un commento